Terremoto del 4 ottobre 1870 Calabria Io X MCS – Me 6.1
Ore 17:55 locali. Causò 117 morti ecirca 200 feriti. Danneggiò gravemente o distrusse vari paesi della provincia di Cosenza situati a sud-est del capoluogo, fra le valli del Crati e del Savuto. La scossa del4 ottobre fu preceduta da un lunghissimo rombo ed ebbe una durata che variò, secondo quanto fu percepito dalle persone nelle varie località, dai 12 ai 30 secondi. Ipaesi di Mangone e di Cellara furono quasi completamente distrutti, con effetti cheraggiunsero o sfiorarono il grado X della scala MCS. A Mangone restarono illesesolo la chiesa della Madonna dell’Arco, con poche case vicine, e una casupola a pocadistanza dal paese. La porzione sudoccidentale dell’abitato fu quella più danneggiata. Si registrarono 36 vittime e 56 feriti. A Cellara solo poche case nella contradaCoschi riportarono lesioni meno gravi. Rimase danneggiata anche la chiesa parrocchiale, con danni alle coperture, all’architrave della porta maggiore e a un pilastro.Nella chiesa della parrocchia di San Pietro dovettero essere demoliti alcuni muriche erano parzialmente crollati, mentre i rimanenti furono puntellati. Il terremotocausò 13 vittime e molti feriti.Nel territorio cosentino a sud-est del capoluogo, crolli estesi e gravissime distruzioni colpirono Figline Vegliaturo, Piane Crati, Aprigliano e Santo Stefano di Rogliano.Crolli totali o di parti di edifici e gravi lesioni interessarono poco meno di unaventina di altre località, compresi anche alcuni paesi della Sila Greca, del versanteionico e di quello tirrenico, nonché la stessa Cosenza, i cui effetti sono valutati di VIII MCS. Nella Sila Greca subì danni gravissimi il paese di Longobucco, dove ci furonocirca 30 morti; danni gravi furono rilevati a Macchia Albanese, dove crollarono 12 case. A Bocchigliero crollò la parte alta del campanile, costituita dalla soprelevazionedell’antica torre feudale. Le macerie precipitate sulla navata destra della chiesa parrocchiale sfondarono il tetto, mettendo in pericolo la solidità dell’intero edificio. Numerose case furono danneggiate fortemente, ma non ci furono vittime. Gravidanni anche a San Giorgio Albanese e a Vaccarizzo Albanese. Sul versante ionico, molte case di Rossano rimasero gravemente lesionate; l’ospedale civile crollò e la caserma riportò danni notevoli. Sulla costa tirrenica fu colpita Amantea.