pericolosità sismica
La pericolosità sismica di un territorio definisce la probabilità che quel territorio subisca un determinato livello di scuotimento, ovvero una accelerazione, per effetto di un terremoto; in effetti viene comunemente espressa al contrario, ovvero come quel livello di accelerazione che ha una probabilità prefissata di non essere superato in un determinato intervallo di tempo (ad es. i prossimi 50 anni). Si noti che la pericolosità considera livelli di accelerazione a prescindere dalla magnitudo del terremoto che li determinerà. Questo perché un territorio può subire lo stesso scuotimento per effetto di un terremoto forte relativamente lontano o di uno più piccolo ma anche più vicino.
La pericolosità sismica costituisce quindi una previsione statistica del verificarsi di un terremoto (Previsione). Il suo valore è stabilito sulla base della conoscenza dei terremoti del passato (in genere serie storiche solo degli ultimi quattro secoli, considerate complete), delle caratteristiche geologiche del territorio, delle modalità con cui le onde sismiche si propagano dall’epicentro al territorio in esame. La finestra temporale considerata per il calcolo della pericolosità potrebbe essere anche molto più ampia ed essere elaborata con approcci statistici diversi. La pericolosità può essere definita anche attraverso metodi deterministici, a partire dallo studio delle strutture geologiche in grado di generare i terremoti. Insieme alla vulnerabilità e all’esposizione, la pericolosità determina il rischio sismico di un’area urbana o di un territorio.