Temere la sismicità dello Stretto di Messina!
Un appassionante approccio storico e archeologico su oltre duemila anni di terremoti
La recente scossa di magnitudo 4.6 del 29 agosto, alla profondità di oltre 45 km,
e le scosse del 30 agosto nel golfo di Patti e di Milazzo, di magnitudo 2.5 e 3.4,
assai meno profonde, hanno riaperto molti interrogativi. Tutta l’area è attiva, registra da tempo continui terremoti, la maggior parte dei quali non sono risentiti dalla popolazione.
Ma quanto è “catastrofica” la sismicità dello Stretto rispetto alla frequenza con cui possono accadere gli eventi? L’area è considerata fra quelle a più alta pericolosità per l’Italia, ovviamente, ma è lecito chiedersi che tipo di terremoti accade in quest’area, con che frequenza e quanto se ne sa di preciso.
Oltre duemila anni di conoscenze attestate da fonti scritte hanno permesso di ricostruire la sismicità di lungo periodo di questa area. Antiche testimonianze, epigrafi, annotazioni in codici medievali, ma anche dettagliate relazioni di epoca moderna e rilevazioni contemporanee, sono importanti materiali storici risultato di decenni di ricerche, raccolti nel Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (CFTI, Guidoboni et al. 2007- ). Alberto Comastri e Dante Mariotti, co-autori del CFTI, ne hanno tratto un’attenta sintesi, con diversi importanti approfondimenti e nuovi dettagli sulle sequenze. Ne emerge il quadro attualmente più completo sulla sismicità di quest’area, abitata fin da tempi remoti e oggi abitatissima! Quindi con un rischio sismico assai maggiore che in passato.
Sono accaduti numerosi terremoti (23) e maremoti di medio e basso impatto, alcuni dei quali quasi dimenticati. L’ultimo terremoto importante è quello del 16 gennaio 1975 (M 5.3). Chi se lo ricordava? Dal Mille ad oggi ci sono dati riguardanti ben 19 terremoti, che significa in media un terremoto ogni 50 anni. L’insieme conferma la forte attività dell’area dello Stretto, caratterizzata da eventi sismici frequenti, ma dominata da rari terremoti catastrofici, come quello del 1908 (magnitudo 7.1). Dobbiamo quindi attenderci sismicità medio-bassa. Leggi l’intero articolo
Ma il 1908 è uno spettro che si aggira nello Stretto. E’ avvenuto, e quando, un terremoto simile? Il predecessore sembra proprio il terremoto accaduto nel 362-363 d.C. Lo studio che prende in esame i dati archeologici e le fonti scritte è il risultato
di un lungo lavoro di ricerca, a cerniera fra archeologia, storia e geologia. Perché le fonti scritte latine e greche non ne parlano o ne accennano in modo così scarno da averlo fatto sfuggire alla critica storica? Un altro grande terremoto e maremoto aveva oscurato il quadro delle notizie, e ne aveva usurpato, per così dire, la fama: quello accaduto il 21 luglio 365 d.C., a sud di Creta.
Gli autori – Emanuela Guidoboni, Anna Muggia, Alberto Comastri e Gianluca Valensise – sono andati alla caccia del predecessore analizzando le tracce degli abbandoni dei siti e mettendo in luce un perturbamento territoriale nell’area dello Stretto di Messina paragonabile a quello del 1908.
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