EEDIS è un progetto di divulgazione scientifica, storica e culturale sui disastri di origine naturale: è una rete di ricercatori, esperti e scienziati che porta avanti un progetto cerniera fra cultura scientifica e cultura storico–umanistica, unico in Italia e in Europa, riguardante la cultura del rischio. Utilizza le risorse delle conoscenze multidisciplinari per divulgare dati, idee e riflessioni al fine di aumentare la consapevolezza sui rischi naturali e stimolare strategie di difesa.
Inaugurato nel dicembre 2010, come accordo quadro fra INGV, Regione Umbria e Comune di Spoleto, EEDIS nel 2012 si è costituito in Associazione per dare indipendenza e stabilità agli obiettivi e ai programmi. I soci fondatori sono noti studiosi nel campo della ricerca geologica, storica e della tutela del patrimonio artistico: Cesare Roda – anche primo presidente e purtroppo mancato il 30 ottobre 2012; Emanuela Guidoboni, Bruno Toscano e Gianluca Valensise.
IL SIMBOLO È IL NODO DELLA MEMORIA
CONTRASTARE LA SMEMORIZZAZIONE SUI DISASTRI ACCADUTI.
EEDIS intende contrastare la preoccupante smemorizzazione sui disastri di origine naturale, che caratterizza la comunicazione corrente, e che fa perdere di vista l’alta e crescente vulnerabilità di molte aree, anche di recente disastrate. EEDIS vuole costruire e rendere stabile una memoria condivisa delle zone a rischio, che nel lungo periodo permangono quasi le stesse e puntare il dito sulla mancanza di prevenzione.
LUOGO VIRTUALE DI CONOSCENZA E DI RIFLESSIONI
Conoscere ciò che è accaduto e ciò che accade a causa di pericolosità ambientali è il primo passo per osservare il rapporto fra i fenomeni naturali e i loro effetti nel mondo abitato, ossia per rilevare il ruolo dell’azione umana nel rendere fragile ed esposto ai danni l’ambiente abitato. Ci sono casi storici che illustrano questa dimensione e fanno riflettere sulla straordinaria continuità del problema.
A CHI SI RIVOLGE
EEDIS si rivolge a tutti i cittadini, professionisti, amministratori, studenti, insegnanti, o solo curiosi. Organizza incontri pubblici, dibattiti, seminari, convegni. E’ anche impegnato in programmi editoriali.