L’effetto perverso della mancanza di prevenzione
Perché i danni dei terremoti appaiono sempre imprevisti?
Un Appello pone il problema con forza, definendo la situazione italiana ”una sconfitta culturale”.
I terremoti sono un fenomeno naturale, una manifestazione inevitabile della vita Terra: ci sono stati e ci saranno ancora. È una prospettiva forse allarmante, ma che ignorare è inutile, oltre che controproducente. La pericolosità sismica di un territorio è per sua definizione “stazionaria”, ossia non varia molto attraverso le migliaia di anni. Cambia invece il rischio sismico in relazione alla vulnerabilità di quanto è esposto su un territorio: patrimonio edilizio abitativo, industriale, pubblico e beni culturali. E’ spontaneo chiedersi perché ogni forte terremoto in Italia fa danni non previsti, come quelli causati dalla sequenza sismica nella pianura emiliana e lombarda, del 20 e 29 maggio 2012; come gli enormi danni causati dalla crisi sismica dell’agosto-ottobre 2016 nell’Italia centrale, con interi paesi oggi “spianati”, ossia non più esistenti e altri in attesa di un’improbabile e difficile ricostruzione.
I terremoti distruttivi sono una storia italiana che si ripete e che si dimentica, che non ci ha insegnato le risposte giuste, che pure appaiono dopo il terremoto così ragionevoli. I disastri sismici sono una sorta di memoria negata, che nessun manuale di storia racconta e che la nostra cultura dimentica in fretta. Eppure, come ormai sappiamo tutti, in Italia accade un disastro sismico in media ogni 4 anni. Come abbiamo tante volte sperimentato, i terremoti pesano sulle economie e sulle società colpite per decenni, a volte per sempre. In qualunque tempo siano accaduti, i forti terremoti hanno modificato la vita di individui e famiglie, cambiato relazioni sociali, innescato emigrazioni; hanno eroso il patrimonio storico architettonico, danneggiato o ridotto in macerie l’edilizia abitativa e industriale, modificato forme urbane, mutato reti insediative, segnando spesso di abbandoni e rovine il paesaggio italiano. E i vantaggi ? Ci si sforza spesso di vedere ottimisticamente le opportunità delle distruzioni, gli incentivi verso nuove prospettive, ma allo stato attuale della situazione questo tentativo suona fuori luogo, falso e molto pericoloso. Nonostante il suo alto rischio sismico, l’Italia è l’unico paese fra quelli industrializzati che non ha ancora elaborato una risposta forte e condivisa al problema sismico per limitare i danni. Manca infatti un piano di PREVENZIONE nazionale, chiaro, discusso e diffuso fra la popolazione. Perché? La situazione è allarmante perché proprio in questi giorni (7 aprile 2020) il governo ha rifinanziato il sisma bonus: che cosa è ? A chi serve? Su questo problema sta girando da mesi uno specifico Appello, sottoscritto e condiviso da numerosi studiosi, esperti e professionisti.
Emanuela Guidoboni